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      Giunse in quegl'istanti un uffiziale del principe Czartoryski palatino di Russia, che consegnò al veneziano un biglietto nel quale trovavasene incluso un altro. Quello del principe dicea così: Lisez, mon ami, ce que le roi m'écrit, et mettez votre esprit en repos: leggete, amico, ciò che il re mi scrive, e ponetevi l'animo in calma. L'incluso biglietto era del re, e dicea: J'ai donné ordre, mon cher oncle, a mes chirurgiens d'avoir grand soin de Braniski, mais j'ai su toute l'affaire, et je n'ai pas oublié le pauvre C....... Vous pouvez lui faire savoir que je lui fais grâce. - Ordinai, mio caro zio, ai miei chirurghi di aver gran cura di Braniski, ma ho saputo tutto l'affare, e non dimenticai il povero C....... Voi potete fargli sapere che gli accordo grazia. Il veneziano baciò ambi i biglietti, e bisognoso di riposo congedò la compagnia e si mise a letto.
      Nel giorno seguente il Postòli mandò un suo uffiziale a complimentarlo, a portargli la sua spada, ad informarsi di sua salute ed a fargli sapere che la ferita da lui riportata non era giudicata mortale, ma bensì bisognosa di lunga cura, poiché v'era gran laceramento di tegumenti. Fu fatto dal veneziano il contraccambio, e questa reciproca visita si fece ogni giorno.
      Visibile in tutte le combinazioni è la divina provvidenza, ed ingrato è colui che non vi riflette e non vuol riconoscerla. Il Postòli non perì in quel duello per aver fatto ciò che il veneziano non fece, e questo sarebbe probabilmente restato sul suolo, se avesse fatto ciò che al Postòli parve bene di fare.


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Il duello
di Giacomo Casanova
pagine 65

   





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