3 Egli lo fece. E vedendo alcuni anni dopo molti huomini insensati, i quali l'avaritia, & l'ambitione hà fatto degenerare dall'esser huomini, e le loro scelerate operationi gli hanno fatti cadere in reprobo senso, che non contenti delli tradimenti, & malvagità c'hanno commesso, spopolando con istupende maniere di crudeltà quel mondo, importunavano il Re, per haver licenza, & auttorità di tornarle a commettere, & anco di farne di peggiori, se di peggiori ve ne possono essere: si risolse di presentar questo summario di quello, ch'attorno di ciò egli scrisse, al Prencipe nostro Signore: accioche S. A. operasse, che fusse loro negato, e stimò cosa conveniente lo stamparlo, perche S. A. lo leggesse con più facilità. E questa è la causa del seguente Compendio, ò brevissima Relatione.
Fine dell'Argomento.
Proemio del Vescovo D. fra Bartolameo dalle Case, ò Casaus.
All'Altissimo, & Potentiss. Signore, il Principe delle Spagne,
D. Filippo nostro Signore.
Altissimo, & Potentiss. Sig.
Havendo la providenza divina ordinato nel suo mondo, che per governo & commune utilità del lignaggio humano, se constituissero ne i Regni, e nelle Terre i Re, quasi padri, & pastori, come li chiama Homero: & per consequenza essendo essi i più nobili, e più generosi membri delle Repubbliche; nissun dubbio s'hà, ò con giusta ragione si può havere, della rettitudine de' loro animi reali. Che se in esse alcuni diffetti, nocumenti, & mali si patiscono, altro non ne può esser causa, se non, che i Re non ne hanno notitia: che se fossero loro manifesti, con sommo studio, & vigilante diligenza gli estirperebbero.
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