Dopo gliene diedero altrettanti, & ancora gli ammazzò: e gliene tornavano à dare, et egli più ne ammazzava fin tanto, ch'egli venne a morte, & il diavolo gli portò via l'anima.
11 In tre, ò quattro mesi, essendo io presente, morirono di fame, per essere stati condotti i loro padri, e le madri alle minere, più di settemila fanciulli. Altre cose io vidi spaventevoli.
12 Dopò si risolsero d'andar à caccia degli Indiani, ch'erano per li monti; dove fecero stragi maravigliose: e così rovinarono, e spopolarono tutta quest'Isola; la qual noi vedessimo, già poco fa; & è cosa di compassione, e di cordoglio grande, vederla desertata, e fatta tutta un'eremo.
Della terra ferma.
L'anno 1514 passò nella terra ferma un infelice Governatore, crudelissimo tiranno, senza alcuna pietà, nè prudenza, quasi uno strumento del furore divino, con fermo proposito d'habitar in quel paese, con molta gente di Spagnuoli. Et se bene erano andati alla terra ferma alcuni tiranni, & haveano rubbato, & ucciso, e scandalizato molta gente; era stato però nella riviera del mare, rubbando, e depredando quello, che potevano; mà costui superò tutti gli altri, ch'erano andati avanti di lui, & quelli di tutte l'Isole; e le sue scelerate operationi avanzarono tutte le abbominationi passate.
2 Non solo egli spopolò la costa del mare, mà terre, & Regni grandi; & uccise infinite genti ch'in essi erano, mandandole all'inferno. Costui distrusse molte leghe di paese sopra Daldarien fino al Regno, & alle provincie di Nicaragua inclusive; che sono più di cinquecento leghe; e la migliore, più felice, e più habitata Terra, che si crede trovarsi nel mondo; dove erano moltissimi Signori grandi, & infinite Terre, e grandissime ricchezze d'oro: perche fino à quel tempo in nissuna parte se n'era veduto tanto sopra la terra.
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