26 Si che per ragion naturale, humana, e divina quanto si fà con proposito, che vaglia, è tutto vento; eccetto il reato, con che restano obligati al fuoco infernale; & anco, all'offese, & à i danni, che fanno alli Re di Castiglia, co'l distrugger quei loro Regni, & anichilare (in quanto stà in poter loro) tutto il Ius, che hanno sopra tutte l'Indie. E questi, e non altri, sono li servitij, che gli Spagnuoli hanno fatto, & hoggidì fanno alli detti Signori Re in quei paesi.
27 Con questo titolo cosi giusto, & approbato mandò questo capitan tiranno altri due tiranni capitani, molto più crudeli, feroci, peggiori, e più privi di pietà, e di misericordia di lui, alli grandi, floridissimi, & felicissimi Regni, popolati, e pieni di gente in colmo, cioè, al Regno di Guatimala, che è al mare dell'Ostro; & à quello di Naco, & Hondura, ò di Guaimura, ch'è al mare di Tramontana; l'uno à fronte dell'altro, e che erano confinanti, ma separati: l'uno, e l'altro lontano dal Messico trecento leghe. Spedì l'uno per terra, e l'altro con vascelli per mare, ciascuno con molta gente da cavallo, e da piedi.
28 Io dico il vero, che del male, che ambedue fecero, e specialmente colui, che andò al Regno di Guatimala; perche l'altro presto se ne morì di mala morte; io potrei sprimere, e raccogliere tante tristitie, tanti strage, tante morti, tante dispopolationi, tante, e cosi fiere ingiustitie, che metteriano spavento alli secoli presenti, e futuri, & empire d'esse un gran libro; perche costui trapassò tutti li passati, & li presenti, cosi nella qualità, e nel numero dell'abbominationi, che fece, come nelle genti, che distrusse, e nelle Terre, che disertò, che furono infinite.
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