E fabricarono loro Chiese, monasterij, e case; e li chiamavano da altre Provincie, perche andassero a predicare, e dar loro notitia di Dio, e di colui che dicevano esser gran Re di Castiglia.
21 E persuasi dalli frati fecero una cosa, non mai più fatta nell'Indie fino al giorno d'hoggi; e tutte quelle, che fingono alcuni di quei tiranni, c'hanno distrutto quei Regni, sono falsità, e bugie.
22 Dodici, ò quindeci Signori di molti vassalli, e Terre, ciascuno da per se, congregando i suoi popoli, e pigliando i loro voti, & consenso, si soggettarono di loro propria volontà al Dominio delli Re di Castiglia, ricevendo l'Imperatore, come Re di Spagna, per Signore supremo, & universale; & fecero alcuni segni, come sottoscrittioni, le quali io hò in poter mio, con la fede delli detti frati.
23 Stando li frati in questo accrescimento della fede, e con grande allegrezza, e speranza di tirar à Giesù Christo tutte le genti di quel Regno, ch'erano sopravanzate alle morti, & ingiuste guerre passate, che ancora erano assai, entrarono da una certa parte diciotto tiranni Spagnuoli a cavallo, e dodici à piedi, che erano trenta, e portarono molte some d'Idoli, tolti à gli Indiani in altre Provincie.
24 Et il Capitano delli detti trenta, chiamò un Signor di quella Terra, per la quale entravano, e gli disse che dovesse pigliare di quelle some d'Idoli, e dividerli per tutta la sua Terra, vendendo ciascun Idolo per un Indiano, ò Indiana, per fargli schiavi; minacciandolo, se non lo faceva, di fargli guerra.
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