Della costa delle perle, e di Paria, e dell'Isola della Trinità.
Grandi, e segnalate sono state le distruttioni, che gli Spagnuoli hanno fatto dalla Costa di Paria, fino al Golfo di Venezuela, che saranno ducento leghe, frà quelle genti, assasinandole, e pigliandone quante più potevano vive, per venderle per ischiave.
2 Molte volte le prendevano sotto parola di sicurezza, e di amicitia, trattata da gli Spagnuoli con loro, non osservando fede, nè verità, mentre quelli gli ricevevano nelle loro case, come i padri ricevono i figliuoli, e dando loro quanto havevano, e servendogli con tutto quello, che potevano.
3 Non si potrebbero certo raccontar facilmente, nè minutamente esprimere quali, e quante siano state l'ingiustitie, l'ingiurie, gli agravij, e li torti, che le genti di quella Costa hanno ricevuto da gli Spagnuoli dall'anno 1510 fino al giorno d'hoggi. Io ne voglio raccontar solo due, ò tre, per le quali si giudicheranno altre infinite in numero, & in bruttezza, che furono degne d'ogni tormento, e foco.
4 Nell'Isola della Trinità, ch'è molto maggiore; e più felice, che la Sicilia, la quale è unita con la Terra ferma dalla parte di Paria, & c'ha una gente della buona, e virtuosa nell'esser suo, che sia in tutte l'Indie; essendovi andato un assassino l'anno 1516, con altri sessanta, ò settanta ladroni habituati, diedero ad intendere a gli Indiani, che andavano ad habitare, & à vivere in quell'Isola con esso loro.
5 Gli Indiani gli ricevettero, come se fossero loro viscere, e figliuoli, servendogli li Signori, e li sudditi, con grandissima affettione, & allegrezza, & portando loro ogni giorno tanto da mangiare, che ne sopravanzava per altretanti; perche questa è conditione, e liberalità commune di tutti gli Indiani di quel nuovo mondo, dar eccessivamente a gli Spagnuoli quello di che hanno bisogno, e quanto essi hanno.
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