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      Ci vennero fornite molte narrazioni inedite di fatti particolari, quali sono: la presa del palazzo di governo in Milano, la difesa del palazzo municipale, i patimenti degli ostaggi in Castello: le cause che necessitarono il nemico a notturna fuga e le terribili circostanze che la seguirono: la vantata missione del conte Enrico Martini: i casi poco noti di Verona e di Mantova. onde si palesa come quelle due fortezze tenute in sì gran conto dai militari, rimanessero per più giorni trastullo quasi del popolo, e per fatto di chi ricadessero di nuovo in poter del nemico, quasi che i cittadini s'avvedessero dell'irreparabile danno. E in questo e in molti altri indicii, già vengono adombrandosi quelle occulte influenze che avvolsero fin dal primo nascere la rivoluzione, e la strinsero in mano ad uomini i quali altro volevano in essa da ciò che le rivoluzioni danno e le rivoluzioni sono.
      Dai molti opuscoli che narrano i fatti delle singole città, e principalmente quelli di Milano, di Como, di Brescia, e dalle relazioni sparse nei giornali intorno ai fatti di Pavia, di Monza, di Bergamo, di Crema, abbiamo tolto i brani veramente e seriamente narrativi; e li porgiamo come estratti, benchè abbiano invero tutto l'intrinseco valore di citazioni. Perocchè, in nessun caso ne abbiamo fatto rimpasto; ma solo abbiamo omesso le parole superflue. Vogliamo dire: tutto quel farcirne di gloriosi aggettivi e d'avverbi, coi quali gli scrittori di questa rivoluzione ambirono piuttosto mostrarsi contemporanei di Gioberti, che posteri di Machiavello.


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Considerazioni sul 1848
di Carlo Cattaneo
pagine 217

   





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