V'è una corona, gli diceva, più splendida della vostra. Liberate l'Italia dai barbari; fatela tutta vostra e felice. Siate il Napoleone della libertà italiana
. A Mazzini non bastava dunque un Cromwell nè un Washington: egli invocava un Napoleone. Era dottrina questa esclusivamente e fanaticamente republicana?
Pure ogni giorno udiamo gli impostori dell'Opinione e del Risorgimento, lagnarsi che una scola intemperante posponesse le armi alla toga, la vittoria alla libertà. Anzi chiamano mazziniano chiunque loca inanzi a ogni cosa la forma republicana; vorrebbero quasi far credere che questo modo di governo fosse senza esempio nel mondo, uscito da una mente accesa, per riflettersi in quelle di pochi incauti seguaci.
E perciò è necessario ricominciar l'istoria dai documenti.
Senonchè, poco monta se codesta scola nascesse primamente e deliberatamente republicana; poichè il suo voto d'indipendenza trionfante e di libera unità non poteva mai, mai, compiersi se non colla forma republicana. E per verità, qual risposta fece il giovine re all'araldo della nazione e della guerra?
Lo condannò, assente, a morte ignominiosa. L'ignominia ad un uomo che dice al suo re: "hai un esercito; riscatta l'onore della tua nazione!". E con Giuseppe Mazzini andò fugitivo e condannato anche Vincenzo Gioberti! E anche Giuseppe Garibaldi!
Ma se gli austriaci si appagavano, a quei tempi, d'uccidere in effigie i profughi nemici, non fu pago il re italiano d'uccidere in effigie gli scrittori, anzi i lettori, i lettori della Giovine Italia.
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