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      Al di fuori, i montanari si aggrappavano sulli alberi e sui tetti delle case per trar di piano sul bastione; gli assidui colpi cingevano la città d'un semicerchio scintillante. Col mutare del vento, udivasi, ora più da una, ora più da altra parte, il battere a stormo dei sessanta campanili oramai tutti liberi. Alla fine il nemico fugiva; quei cinque giorni gli erano costati quattromila uomini; di quattrocento cannonieri erano avanzati cinque; l'artiglieria era data da condurre ai cacciatori tirolesi". "La carrozza di Radetzkv era imbottita di paglia e altro, in modo che da lungi paresse un forgone". E si lesse nell'Allgemeine Zeitung la confessione d'un officiale, che "nessuno potè recar seco se non ciò che aveva sulla persona; Radetzky salvò a stento le sue decorazioni; e dovette marciar via con quattro lire (mit vier Zwanzigen abmarschieren). I più delli officiali avevano i loro cavalli in casa, nonchè i loro uniformi; perdettero tutto, e partirono senza mantelli".
      Il capo dello stato-maggiore Carlo Schönhals, uscendo dal castello ad un'ora dopo mezzanotte, commise per iscritto a un capitano delle guardie di polizia, in nome del maresciallo, la cura dei feriti, delli infermi e delle famiglie tedesche derelitte in Castello; si lusingava avrebbe il suffragio del nuovo governo, il quale "a questo modo inizierà", egli scriveva, "il suo potere con atto di sublime e magnanima e santa filantropia". Senonchè, sotto la penna di codesto notorio instigatore delle soldatesche, pareva più che altro una derisione.


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Considerazioni sul 1848
di Carlo Cattaneo
pagine 217

   





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