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      Ma il maresciallo ne prese pretesto a esercitare un'atroce vendetta, mettendo a ruba, a foco e a sangue tutto il paese. Poi si vantò d'aver dato un esempio. E l'autor di Custoza per poco non gliene fa plauso. Esempio? di che, se non d'inutile ferocia? E l'esercito era omai senza disciplina. "Si giunse dopo mezzodì a Marignano; alcune case bruciavano, tutte le botteghe spalancate, saccheggiate e guaste; pieno di carriaggi e carri da per tutto; sdraiati per terra tedeschi ubbriachi. Nessuno più comandava, nè obbediva". - "I soldati, che per la fame si resero più presto ubbriachi, si uccidevano anche tra loro nelle cantine e nelle strade; ammazzarono anche una delle loro donne. Stava Radetzky seduto sull'unico avanzo di parapetto che rimaneva del ponte; e si era posto colà per far animo ai soldati, i quali vedendo il ponte sconvolto, si erano messi in capo che fosse minato; e tra indisciplinati e ubbriachi ricusavano d'andare inanzi. Fatta notte, tutte le strade erano ingombre di soldati che giacevano alla rinfusa, quando si destò un improviso allarme. Lo sgomento fu tale, che certi officiali pagatori che si erano messi nell'osteria di San Giorgio, fugirono a rompicollo, lasciando aperto sulla tavola un sacco di napoleoni d'oro. Tutto quello scompiglio provenne da una squadra di poliziotti, ch'erano rimasi all'estrema retroguardia, e che incalzati dai fucili dei cittadini, arrivarono colà, correndo a tutta lena".
      Tale fu l'aspetto vergognoso del disfatto esercito per tutti quei sedici giorni che spese a percorrere faticosamente le cento miglia che sono tra Milano e Verona.


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Considerazioni sul 1848
di Carlo Cattaneo
pagine 217

   





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