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      È tempo che le discordi tradizioni delle genti si costringano ad un patto di mutua tolleranza e di rispetto e d'amistà, si sottomettano tutte al codice d'un'unica giustizia, e alla luce d'una dottrina veramente universale. È tempo che le arbitrarie e anguste divinazioni dei pensatori primitivi, perpetuate nei libri di sacerdozii rivali e nemici, cedano alle costanti rivelazioni della scienza viva, esploratrice dell'idea divina nell'illimitato universo. Verità, libertà e giustizia: libertà per tutti, giustizia per tutti: questa è prosa sincera e durevole; vera oggi e vera dimani. Ed è anco più alta poesia che non la favola di Pio IX.
     
     
     
     
      III
     
      Perseveriamo nell'arida fatica di radunare d'ogni parte le memorie che rimasero del 1848, a raddrizzo degli scrittori presenti, a sussidio di quanti vogliano far ragione dai fatti.
      Or che tutti gli aventi causa ebbero agio di tessere le loro narrazioni oratorie, è tempo che il conflitto delle testimonianze ponga a cimento la verità.
      Comprende questo terzo volume, distinti per giorno e per luogo, e raccapezzati con un indice anche per materie e persone, 1700 e più frammenti editi e inediti, notizie di guerra, ordinanze, dispacci, indirizzi, proclami, citazioni; lungo e vario dialogo nel quale ogni interlocutore, amico o nemico, re o pontefice, caporione di combattenti o priore di confraternita secrete, vien lasciato dire colle proprie sue parole. Il che in istoria non si può fare, e in romanzo istorico si fa solo con modi posticci e mentiti.
      Tolte lievi eccezioni, il volume si riferisce tutto ai sedici giorni d'irreparabili indugii che corsero tra la fuga di Radetzky, la notte del 22 marzo, e il primo conflitto dell'estrema sua retroguardia coll'avanguardia piemontese al ponte di Goito, la matina dell'8 aprile.


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Considerazioni sul 1848
di Carlo Cattaneo
pagine 217

   





Pio IX Radetzky Goito