Pagina (191/217)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      .. Egli pone in colonna tutti i granatieri; li fa erompere per la porta che dà sul ponte, a passo di corsa...".
      Se ora mettiamo a paragone il diario d'un officiale della brigata Savoia, la vediamo il 29 marzo in Pavia; il 30, il 31 marzo e il 1º aprile in marcia per Lodi; il 2 in contromarcia per Codogno, ove sta immobile il 3 e il 4. La via diretta da Pavia a Codogno è 22 miglia. Non sono 40 miglia superate in un giorno e mezzo; ma 22 miglia in sette giorni!
      Chi avesse avuto nell'animo i grandi esempi, avrebbe abbandonate al più militare de' suoi generali le brigate Bes e Trotti, ch'erano le più vicine alla frontiera; non avrebbe dato tempo al nemico di posare una sola notte; l'avrebbe còlto ancora sui bastioni di Milano, o alla stretta tra Porta Romana e il Lambro, o ai ponti di Landriano e Marignano; o per Pizzighettone, ch'era aperto, lo avrebbe sopragiunto al di là dell'Adda, colle paludi di Crema alle spalle; o fra i canali e le leve in massa di Brescia e di Cremona. Valevano più due brigate e il rimbombo notturno di due batterie in quell'istante e su quel terreno, che non dieci brigate e dieci batterie sotto le mura di Verona in maggio o in giugno. Con qual impeto non dovevano precipitarsi sul fianco della carovana nemica giovani squadroni intatti e freschi di poche ore dalla caserma, liberi d'ogni ingombro, inebriati dal plauso delle donne e dalla vista di uomini vittoriosi! Noi li abbiamo uditi il 26, alle porte di Milano, quando il popolo in armi li accoglieva gridando: Viva i piemontesi! rispondere con coscienza vera di soldati: No, no; viva voi!


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Considerazioni sul 1848
di Carlo Cattaneo
pagine 217

   





Savoia Pavia Lodi Codogno Pavia Codogno Bes Trotti Milano Porta Romana Lambro Landriano Marignano Pizzighettone Adda Crema Brescia Cremona Verona Milano