L'unico suo conforto è nella magnificenza delle sacre sue pompe, nel clangore dei sacri strumenti, nelle notturne illuminazioni, nelle sacre danze delle baiadere, nelle peregrinazioni ai lontani santuarii, e nella coscienza d'aver compiuto in ogni ora del giorno e in ogni giorno dell'anno quelle prescrizioni rituali, che gli conservano l'onore della casta, e che sollevandolo sopra l'impuro paria, e mettendo sotto a' suoi piedi un'esistenza più misera della sua, gli rendono cara quella catena che da tanti secoli lo stringe.
[802] Un ordine di cose che aveva troppo ingiustamente distribuiti i beni e i mali, e aveva abusato la sapienza dei pochi e la potenza medesima delle arti e della poesia per eternare l'ignoranza dei più, era destinato a succumbere al primo assalto che una mano deliberata avesse portato alle sue fondamenta. Ma perché l'impero braminico era posto in un angolo del mondo, fra mari non navigati e impervie alpi, tenuto in gelosa oscurità d'ogni cosa straniera se non aveva fatto sentire la sua potenza alle altre genti, non aveva neppure sofferto alcuna poderosa irruzione. Le armi dei Persi, poi quelle dei Greci e dei Parti erano bensì penetrate nella valle dell'Indo; ma le tribù bellicose delli aridi altipiani fra l'Indo e il Gange, le ignote vie, le sterminate distanze avevano in breve scemato le forze e l'animo alli invasori. Anche li Arabi, che in pochi anni avevano fatto un solo imperio di tutte le regioni d'Asia, d'Africa e d'Europa dalla foce della Loira a quelle dell'Indo, quivi giunte languivano.
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