Poche migliaia d'Inglesi sempre rinovellate governano centocinquanta millioni d'uomini quasi con mano invisibile; un uomo è il giudice d'un millione di uomini. Se domani codesta mano misteriosa si contraesse, s'inaridisse, ricadrebbero di nuovo i popoli sotto quelle vetustissime influenze che li tennero servi per tante generazioni? oppure dal fondo delli animi si svolgerebbe quel senso di libera volontà che noi crediamo ingenito ad ogni umana natura? Ora tutto il giudicio sul merito del governo britannico nell'India si risolve in questo: in quale stato lascerebbe egli il popolo indiano? Lo tornerebbe nelle mani stesse che lo abbandonarono all'Inghilterra? Lo tornerebbe in balia delle caste antiche? o d'una famiglia mogola o afgana? o d'una potenza maritima? o d'una federazione di Maratti, o d'un'orda di ladroni Pindarri? V'è uomo in Europa che possa far voto che risurga l'antico Stato nell'isola di Ceilan? Sono pochi anni (1800) che l'ambasciatore inglese vide i nobili di quella infelice terra baciar la polve, prosternati a piè del trono; vide un vecchio ministro dalla bianca barba recare i comandi del re, camminando lungo la parete, carpone come un cane; e nel 1814, quando le armi britanniche atterrarono quel mostruoso potere, la sposa d'un ministro ribelle, madre di cinque figli, fu condannata a vederseli decapitare inanzi, e a pestarne di sua mano in un mortaio le recise teste. - Se sotto il dominio britannico il panteismo e la casta e la schiavitù del serraglio e della communità dovessero cedere alla libera convivenza, alla libera proprietà, alla scienza esperimentale, se tanti millioni d'intelligenze dovessero aggregarsi finalmente alla nobile [826] federazione dell'umana dignità e spontaneità, chi potrebbe mai dimandar conto all'Inghilterra d'un po' di stipendio lucrato da' suoi cadetti nel decorso d'una sì benefica trasformazione?
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