L'affezione avita dei sudditi di Maria Teresa fu dunque immolata a una centralità senza fondamento, a una unità senza nazionalità. L'Italiano, l'Ungaro, il Polacco ebbero a riconoscersi vassalli ai Tedeschi dell'Austria, derisi allora e quasi rifiutati dalla patria germanica. Tutte quelle valorose nazioni o dovevano dunque lasciarsi cassare e confondere con una gente alla quale non avevano affetto nè stima, o dovevano anelare a frangere un nodo ch'era pegno di avvilimento. Codesta smania di materiale unità è la perdizione dell'Austria. Non poteva essa, per natura delle cose, essere altro che una federazione di regni.
Dacchè non si può tenere eserciti senza rendite, l'unità militare trasse dietro l'unità finanziaria. Popoli di matura civiltà furono messi a fascio con tribù giacenti ancora nella servitù dei bassi tempi, rimase anzi alcune nella barbarie primitiva. Una stirpe da tanti secoli gentile dovè supplire colle sue dovizie allo squallore di razze inculte ed ispide; i sudditi italiani della Casa d'Austria ebbero a pagare un terzo delle gravezze dell'imperio, benchè facessero solo un ottavo della popolazione. E oltreciò le communi italiane dovettero con altre spontanee sovrimposte provedere a quelle opere di publico servigio che un governo tanto avido quanto spilorcio negava di compiere a spese dello Stato; in sole strade vicinali le communi lombarde spesero più di quaranta milioni.
Tutta l'amministrazione assunse codesta indole di colonia. Il sistema continentale fu ristabilito a sussidio delle tardigrade industrie della Boemia e della Moravia.
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