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      Ci saremmo dunque avviati alla libertà per una serie di franchigie, come accadde in Inghilterra e altrove; il che sarebbe però avvenuto con quella velocità colla quale ogni principio politico ai nostri giorni si svolge. Ciò posto, bastava tenere i nostri nemici nel duro e spinoso campo della legalità; poichè la violenza e la guerra ci avrebbero in quella vece consegnati alla prepotenza militare, porgendo al nemico un altro modo di vivere a nostre spese. Ed è ciò appunto che ora vediamo; poichè l'esercito di Radetzki è un corpo franco che acquistò pretesto a vivere di rapina nel più bel paese d'Europa.
      Il governo già si avvedeva d'aver battuto una falsa via con noi e con tutti gli altri popoli, e si sentiva già trascinare entro il vortice delle concessioni. I suoi magistrati talvolta lo confessavano. Quando Cobden passò per Milano nella primavera del 1847, lo si accolse a convito, come si era fatto in tutte le grandi città del continente. La polizia, avendo imaginato ch'io avessi a presiedere a quella adunanza, mi aveva chiamato due volte, per la tema che ella aveva dei discorsi che vi si sarebbero potuti tenere ; il secretario Lindenau intendeva che i discorsi si mettessero in iscritto e si rassegnassero alla censura. Avendogli io risposto molto risentitamente, quel magistrato con mio stupore ad un tratto mutò modi e parole ; e confessò che il governo riconosceva la materiale impossibilità di continuare quel suo sistema ; ma ch'era ben malagevole il dire per qual via si potesse escirne fuori.


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Dell'insurrezione di Milano nel 1848 e della successiva guerra
di Carlo Cattaneo
1849 pagine 315

   





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