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      Era voto universale che s'incalzasse il nemico; ma volevasi qualche ora a lasciar respiro ai più affaticati, a far rassegna della gente buona di camminare, ad accozzare un armamento meno imperfetto che si potesse, a scegliere i capi, a farli conoscere tra loro, a fornir tutti di polveri, cibo e denaro, e sopratutto a stabilire precisamente ove andare, e che fare. Fra un nembo di notizie esagerate e guaste che piovevano d'ogni parte, mi parve unico consiglio fermare per un'ora in tutta la città il martellio delle campane, per raccapezzare almeno da qual parte tuonasse il cannone. - Si udì solo verso Marignano. - Era dunque chiaro, che li uomini di quella terra, o del Lodigiano, da sè e ad insaputa nostra, contendevano al nemico il passo del Lambro. Pertanto indirizzammo subito a quella volta i più volonterosi di Milano, e quei che giungevano da Como, da Lecco e dalla Svizzera. Ma siccome il nemico, nel suo passaggio, diceva dappertutto d'uscire di Milano solo per adunar viveri, e di volere fra due giorni o tre ripiombare sulla città, colle forze raccolte di tutti i presidii vicini, e colla gente che arrivava dal Veneto; e siccome noi nulla sapevamo ancora della sollevazione operata in Brescia, in Cremona, in Venezia : così fu forza raccomandare ai nostri combattenti sì mal provisti e male ordinati, di tenersi sempre fra il nemico e le nostre mura.
     
      In quel mezzo la città s'era ripiena di gente venuta da tutte le terre intorno. Alcuni avevano armi; altri venivano a cercarne; altri a salutare li amici usciti del pericolo, o a non trovarli più; altri solo a satisfarsi nel vedere le vestigia della pugna.


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Dell'insurrezione di Milano nel 1848 e della successiva guerra
di Carlo Cattaneo
1849 pagine 315

   





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