Per tal modo, i popoli dell'imperio austriaco vollero facendo da sč soccumber tutti: dum singuli pugnant, universi vincuntur.
In quei medesimi giorni, i negozianti e manifattori d'Austria e Boemia, riputando di loro interesse la conservazione delle provincie italiche, volevano armare contro di noi un corpo di volontarii. Scrissi loro a tal proposito una circolare: - "La guerra aver chiuso le porte delle Alpi; la pace solo poterle riaprire. - Se l'Austria non facesse una pace volontaria e pronta, ella sarebbe la sola terra per sempre e per giusto castigo esclusa dal nostro commercio. Mai pių non entrerebbe in Italia un fiorino di sua mercanzia. Guai alla Boemia e all'Austria, se lanciassero contro l'Italia una sola banda di volontarii ! - Quanto al commercio maritimo, le numerose navi di tutti i lidi d'Italia renderebbero impenetrabile l'Adriatico, sinchč dura la guerra. Mai non entrerebbe in Trieste e in Fiume una sola nave, se prima non avesse posto sulla sua prora l'olivo della pace. La questione della posta delle Indie era in nostra mano; padroni dell'Adriatico, noi potevamo prescriverle di scegliere quel porto e quel passo delle Alpi che ci parrebbe. - I banchieri, i negozianti, i manifattori, i capitalisti d'Austria, Moravia e Boemia erano dunque in nostro potere per molti e grandi interessi del presente e del futuro. Se volevano gettare i loro capitali nella voragine della guerra, tanto peggio per loro. - E intanto ogni commercio tra noi e loro sarebbe per sempre troncato; e la plebe dei loro sobborghi o morrebbe di fame, o diverrebbe pei colpevoli un terribile flagello di Dio.
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