Ed č perciņ che nello stesso giorno in cui l'esercito di Carlo Alberto varcava il Ticino, li ausiliarii Svizzeri avevano scritto una protesta - "contro l'occupazione militare del paese per la casa di Savoia, e contro il disegno gią palesato dal governo provisorio di fare una sola famiglia colla Sardegna". E alcuni dei pił autorevoli uomini di stato di e guerra nella Svizzera, al primo annuncio della ribellione di Milano, parlavano di scendere con un esercito in favore della libertą; ma visto come si volesse solo mutare di re, si rattennero. E fecero sdegnosi con noi; e assai pił che onestą non vorrebbe. E il re fece dir loro dall'Inghilterra che non li voleva.
La republica francese poi ben vedeva che Carlo Alberto non potrebbe mai esserle amico; poichč oppressore diuturno in casa sua delle idee libere, doveva odiar la nazione che le andava predicando. Nč la Prussia, nč l'Austria, nč la Russia potevano odiare al pari di lui la Francia, giacchč da un'invasione dei Francesi non avevano come lui a temere di vedere sconvolto da capo a fondo il regno.
Per tal modo Carlo Alberto non poteva giovarsi nč dei re, nč delle republiche.
La sua politica era piena di contradizione. - S'egli considerava solo l'Italia, doveva afferrare il principio della nazionalitą, andare avanti risolutamente, nč fermarsi pił sino alla cima delle Alpi. - Se considerava l'Europa, doveva mostrare che nell'occupazione della Lombardia procedeva quasi contro animo, e nell'interesse commune dei principi per porre ostacolo al nascimento d'una republica.
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