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      Spargendo nelli animi onesti e liberi un senso di sdegno e di fastidio, contribuirono pił d'ogni altra cosa a rendere possibile il ritorno del nemico.
      Le cittą che i soldati del re, al loro arrivo, avevano trovato pronte a valorosa difesa, al loro ritorno dal Mincio erano cadute in profonda inerzia.(7)
     
      IXLi oppositori
     
      Si dimanderą che facessero in questo mezzo lo oppositori.
      Li amici della libertą non si trovavano fin da principio ordinati in setta come i servili; i quali, essendo in sostanza li antichi seguaci dell'Austria, si erano fin dal 1814 congregati all'ombra del governo medesimo nella Pia Unione, e nel Casino di S. Giuseppe, e nelle Congregazioni, e in Corte, e altrove; e per l'esiguo loro numero, avevano unitą d'interessi e di mire. Nella opinione libera s'incontravano uomini di diverse condizioni e d'interessi disparati, ignoti fra loro di persona e di costumi; poichč sotto la vigilanza austriaca non avevano potuto costituirsi nč chiarire mutuamente i loro pensieri; nč avevano stampa libera, o discussioni parlamentari, o comitati elettorali, o altre istituzioni che porgessero loro ansa a radunarsi e fare accordi e conoscenza.
      Al momento dell'insurrezione, unica cura dei liberali fu cacciare il nemico; molti non si diedero altro pensiero mai che li esercizii militari o la guerra; erano li uomini d'impeto e di sacrificio. Alcuni partendo pel Tirolo e per la Venezia, lasciavano publica istanza ai cittadini di volere onestamente riservare fino al loro ritorno le deliberazioni politiche, e non tradire chi andava a perigliarsi per tutti.


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Dell'insurrezione di Milano nel 1848 e della successiva guerra
di Carlo Cattaneo
1849 pagine 315

   





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