I veterani vennero poi chiamati, ma quando per la lentezza della guerra, e le sventure del Tirolo e della Venezia, ripullulava in loro l'opinione della nemica potenza, e la tema d'esser mandati al supplicio cadendo prigioni. Nè si prese cura alcuna d'armarli, nè di vestirli, nè d'ammaestrarli al nuovo servizio piemontese; cosa necessaria, dopochè per le solite trame politiche si erano misti in ogni battaglione cinquecento dei nostri con trecento delli infimi soldati piemontesi. - "Giunsero infine dodici battaglioni di riserva misti di Piemontesi e Lombardi, scrive il Bava, ma erano senz'armi e senza divisa; non vollero prestare il debito giuramento; e ad alta voce si facevano intendere che non si sarebbero battuti se non quando fossero ammaestrati e vestiti, per non venire dal nemico tenuti in conto di rivoltosi, ed esposti quindi al pericolo della fucilazione. Laonde, sebbene la forza d'ogni battaglione misto fosse di ottocento uomini, di cui soli trecento e tutti piemontesi potevano dirsi soldati, ed anche deboli soldati, perchè tutti tratti dalle classi antiche e quindi da molti anni dimoranti alle lor case e disusati alle armi, tuttavolta se ne faceva ascendere la forza fino a trentaseimila uomini; ivi compresi i dodici battaglioni tutti lombardi, che ad ogni istante dovevano mostrarsi sul teatro della guerra, comandati dal barone De Perron; ma che mai non si facevano vedere"(12).
E questi veterani mai non si facevano vedere alla fronte dell'esercito, ove pure avrebbero potuto trarre a sè i loro commilitoni rimasi ancora entro le linee di Radetzki, e avrebbero potuto, in mano d'un generale audace e destro, servire a utili sorprese e inganni militari.
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