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(9) [Eusebio Bava, Relazione delle operazioni militari dirette dal generale Bava comandante il primo Corpo d'Armata in Lombardia nel 1848, s. i. l. e d. (ma Torino 1848), pp. 50, 51]
(10) Vedi nella Raccolta delli atti del governo provisorio (vol. II. p. 98), il bollettino che comincia : - "Notizie. - Indipendenza, libertà, unione coll'Italia, nomi cari, e doni del cielo! Voi, già da secoli, siete il costante sospiro dei più nobili cuori e delle più elette intelligenze italiane. Ma per giungere a voi, l'uomo, figlio del dolore, deve percorrere una via di dolore! Noi però credevamo, che, espulso lo straniero, il sole della libertà avesse senza nubi tempestose a risplendere su questa terra... Ma noi provammo ancora un momento di terribile dolore, di quel dolore che getta l'abbattimento e la sfiducia nelli animi. Abbiamo veduto i provati amici della libertà, quelli che esposero per essa la vita, che patirono più lustri d'esilio, li orrori della prigionia, li abbiamo veduti sfiduciati, angosciosi. Vedemmo tremolare sui loro occhi la lagrima del dolore. E per un momento credemmo che l'anarchia fosse venuta a funestare la nostra patria; e dietro l'anarchia s'affacciava di già all'attonita imaginazione il funesto bagliore delle baionette tedesche ecc. ecc."
le baionette tedesche tornarono; ma d'un'altra maniera; e Porta Romana non fu consegnata loro dall'anarchia, ma dalla monarchia.
(11) [E. Bava, op. cit., p. 116]
(12) [E. Bava, op. cit., p. 50]
(13) [E. Bava, op. cit., p. 52]
(14) Vedi il suo ragionamento ai soldati, del 26 aprile: "Giovani Lombardi, che nati sotto il giogo austriaco, avete in un baleno infrante le vostre catene, siccome il fulmine abbatte un'antica quercia!
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