Eppure noi dovemmo partire da Salò, senza che il generale si fosse tampoco mostrato, e avendo penuria di tutto". - Relazione non officiale della spedizione militare in Tirolo. Italia, maggio 1848, p. 4
(50) [Relazione non officiale della spedizione militare in Tirolo. cit., p. 5]
(51) [Relazione non officiale della spedizione militare in Tirolo. cit., p. 17]
(52) [Relazione non officiale della spedizione militare in Tirolo. cit., p. 23]
(53) [Relazione non officiale della spedizione militare in Tirolo. cit., p. 23,25]
(54) [Relazione non officiale della spedizione militare in Tirolo. cit., p. 30,31]
Il generale Allemandi mi scrive la seguente lettera, per emendare due punti che lo concernevano nel mio opuscolo francese.
Il 1° si è ch'egli non fosse nominato dal re Carlo Alberto, ma dal governo provisorio. - Noi per le cose dette non facciamo intrinseco divario tra la diretta nomina del ministerio piemontese e quella indiretta del governo provisorio: lumen de lumine.
Il 2° si è che il generale si trovasse co' suoi volontarii sul campo. - La spedizione stette sul territorio tirolese 12 giorni, dal 10 aprile al 21 inclusivamente. Sarebbe semplice e chiara giustificazione, se il generale indicasse, giorno per giorno, il luogo ove egli era, e quello ov'erano i combattenti, e la rispettiva distanza in ore di viaggio.
Finora è dimostrato che fu sempre sul territorio bresciano, a Salò, Vestone., Rocca d'Anfo, ecc., ove da settimane non v'erano nemici! Solo alla sera del 13 toccò il suolo tirolese, senza oltrepassare Tione; e ripartì alla mattina seguente, senza nemmeno aver veduto i soldati, i quali frattanto combattevano alle Sarche.
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