AVVISO AL LETTORE
Gli studiosi delle scienze naturali, convenuti in Pisa nell'anno 1839, èbbero in dono una descrizione istòrica e artìsttca di quella città e de' suoi contorni, che per avventura trovàvasi publicata in quegli anni da un incisore, a corredo d'una sua raccolta di vedute.
Pel Congresso scientìfico di Torino parve il caso d'apprestare una sìmile operetta; e forse per darle pure alcun colore d'opportunità, vi s'introdusse una notarella di fòssili e un catàlogo di piante, con alcune righe su l'agricultura.
Il ripetuto esempio del volume donato prescrisse quasi un dovere alle città che dovèvano accògliere le successive adunanze. - A Firenze, di più, si pose inanzi al volume una descrizione naturale della valle dell'Arno: nel che si ebbe forse l'ànimo di far cosa particolarmente intesa a quell'òrdine di persone che volèvasi onorare. - I Padovani, con più cortese e savio consiglio, descrìssero agli òspiti le terre e le aque di tutta la loro provincia, e i vari aspetti che l'agricultura vi prende; e dièdero loro in appendice la flora dei Colli Euganei. - Lucca non si curò per verità di piacere agli amatori della botànica e della geologìa, ma pur descrisse le diverse condizioni del suo territorio alla marina, alla pianura e al monte.
Se nelle sedi dei futuri Congressi prevalesse sempre l'esempio di Pàdova a quello di Pisa e di Torino, altri potrebbe forse pensare che il continuato circùito di queste adunanze potesse d'anno in anno approssimarci a possedere infine un'accurata descrizione di tutta l'Italia.
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