Se così fosse, e se in ogni distinta regione della Germania, della Francia, della Scandinavia, uno stuolo di studiosi intraprendesse una collezione ordinata sopra un medèsimo disegno, e ognuna di queste nazioni offrisse annualmente il frutto di venti o trenta raccolte, ciascuna delle quali fosse fatta da venti o trenta speciali persone, è impossibile a dirsi qual tesoro di studj si potrebbe in breve tempo accumulare. Mentre nella più parte delle società scientìfiche gli studiosi vanno a riposare ed oziare, agli onori di questa vasta ma lìbera collaborazione avrebbe parte solo chi fosse operoso, e a misura della sua operosità. Migliaja di studiosi, tranquillamente e senza alcun lontano o malagèvole accordo, potrèbbero dar mano a un edificio, la cui base sarebbe l'Europa.
Questo pensiero, che nella sua vastità è pur tanto sèmplice e fàcile, dovrebbe raccomandarsi per sè medèsimo di promotori e fondatori di codesta bella consuetùdine delle annue adunanze; i quali non potranno dissimulare a sè medèsimi che l'opinione publica non se ne mostra peranco sodisfatta; poichè vede grande e frondoso l'àrbore, e non conosce i frutti; epperò giustamente sospetta che la nuova istituzione non apra tanto un campo alle fatiche quanto un teatro alla inoperosa vanità.
Per parte nostra, non ci faremo inanzi a prèndere il posto dovuto ai migliori; ma procureremo di giustificare nella mente dei nostri concittadini la nuova istituzione, col provar loro che può èssere veramente occasione di studj ùtili e laboriosi.
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