Nel corso dei sècoli le aque travòlsero per il declivio dei monti alle pròssime parti del piano i frammenti delle varie rocce. A poco a poco si colmò il golfo che aveva deposto lo strato cretaceo, e che in màrgine a quello accumulava i varj conglomerati e le argille e marne subapennine. Le aque si ritràssero dall'altopiano; e lungo il cammino dell'ùltimo loro soggiorno, il tardo osservatore raccolse interi schèletri di balene e delfini, e gli ossami degli elefanti che vagavano per le circostanti maremme.
Le estreme convulsioni della volta terrestre sempre più sòlida e potente, nel dar leva alle grandi moli dei monti calcari, prodùssero le profonde squarciature dei laghi; torturàrono ed erèssero le stratificazioni degli ìnfimi colli; e qua e là sollevàrono a miràbili altezze i frammenti erràtici, sparsi sulle spalle dei minori monti.
Per òpera d'altre emersioni surgèvano intanto a levante, a ponente, a mezzodì le terre della Venezia, della Liguria, del Piemonte. Il sublime arco delle Alpi era proteso fra i due golfi, che l'Apennino aveva poscia divisi, sollevando in più tarda età le sue pendici ingombre dai sedimenti cretacei. Allora le onde del Mediterraneo non percòssero più le falde delle nostre montagne; e la frapposta regione fu un'ampia valle, aperta all'oriente, e cinta di continui gioghi nelle altre parti.
Così èrano preparati i lontani destini del pòpolo che doveva abitarla. - Le gèlide Alpi la dividèvano dalle terre boreali e occidentali; l'ùmile Apennino ligùstico appena la dipartiva dalle riviere del Mediterraneo; il corso delle aque confluenti in poderoso fiume la collegava all'Adriàtico; e ambo i mari la congiungèvano alla bella penìsola che tèngono in grembo.
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