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      Il Po, che aggiunge allo stillicidio delle Alpi il tributo meno glaciale degli Apennini, corrisponde all'andamento delle piogge, gonfiàndosi in primavera e in autunno, e rallentàndosi fra gli ardori dell'agosto. - Ma la Senna serba un tenore affatto inverso a quello dei nostri fiumi, poichè s'ingrossa solo nella stagione invernale; quindi nella Sciampagna e nell'Isola di Francia regna un òrdine fondamentale ben diverso da quello che vediamo nelle nostre pianure.
      Colà l'agricultura è raccomandata alla frequente e parca aspèrgine delle piogge estive, e poco potrà mai valersi delle aque fluviali, poichè vèngono meno a misura che cresce il bisogno delle irrigazioni. Da noi l'estate è costante e àrida; e la pianura erràtica e silicea potrebbe per sè inaridirsi, come le steppe del Volga, che pur giàciono sotto questa medèsima latitùdine, se nei recessi della regione montana non avèssimo il tesoro dei ghiacci e delle nevi, onde le vene dei fiumi si fanno più larghe col crèscere dell'arsura. Ma poi le aque estive sarèbbero un dono inùtile, se accanto alle loro correnti non giacèssero vaste campagne, atteggiate a mite e uniforme declivio, non formate di materie argillose e tenaci, ma sciolte e àvide d'irrigazione; e infine sarèbbero men preziose ed efficaci, se fòssero più frequenti e sparse le piogge, e meno assidua la luce del sole estivo.
      Finalmente i laghi nostri non hanno solamente uno specchio di superficie senza profondità, come il vasto Bàlaton; ma discèndono sino a centinaja di metri sotto il livello del mare; e giacendo appiè d'alti e continui monti che devìano i venti boreali, e sull'orlo d'un piano che s'inclina alle tèpide influenze dell'Adriàtico, non gèlano mai.


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Notizie naturali e civili su la Lombardia
di Carlo Cattaneo
1844 pagine 107

   





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