Strab.), e il nome di Breno rimase a una terra presso la cittā di Bčrgamo, e ad un'altra presso la cittā dei Camuni (Cividate), e ad altri luoghi del nostro paese. - Č uno stato di cose che si vede tuttodė nell'Asia Minore, nell'Armenia, nella Persia, dove le cittā dei mercanti o degli artčfici hanno diversa lingua, e spesso diversa religione dalle orde pastorali dei Turcomanni o dei Beduini, che si attčndano nelle circostanti campagne. - Cosė si visse tra noi per quattrocento anni.
XIII.
Le orde gālliche, varcato con zāttere il Po, stabilite le tribų dei Boi e dei Senoni intorno a Bononia e Sena Gāllica, cōrsero lungo l'Adriātico, spogliārono persino le cittā Italogreche, penetrarono pei monti in Etruria; colla stranezza delle armi e la furia degli assalti abbagliārono le legioni; e accampate nelle vie deserte di Roma e sui monti d'Alba e di Tėbure, e andando e venendo per la via gāllica, devastarono il Lazio per diecisette anni. Ma nel calpestare quell'angusta striscia di terra non sapčvano che vi avesse radice quell'irresistibile principio, che dilatāndosi avrebbe in poche generazioni divorato in Europa e in Asia la potenza e la gloria de' Celti.
Roma ben presto si agguerrė a nuovi modi di vittoria. I Cisalpini, inferociti nei disastri, si collegārono con tutti i suoi nemici, Etruschi, Umbri, Sanniti; ma sempre soccumbčvano alla disciplina delle legioni e alle arti del Senato. Fra le discordie gālliche i Romani si apčrsero il varco del Po; coll'aiuto degli Anāmani tragittárono sulla nostra pianura (223 a. C.); ma non potčrono farsi strada, nč tener fermo; patteggiārono e retrocčssero.
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