La gente d'arme del cavalier d'Allegre entrò a squadroni per la porta abbandonata; s'incontrò in Ludovico Porcellaga, che, tutto solo, non però retrocesse; anzi spronato il cavallo, gettò di sella il D'Allegre; ma rimase oppresso dalla turba. Sopragiunse a furia suo fratello Lorenzo Porcellaga; Gastone di Foix, che lo vide grande della persona e valoroso combatter solo contra tutti, si tolse il guanto, si levò la visiera, vietò a' suoi di ferirlo; ma egli combattendo a morte, cadde sul moribondo fratello. - Alla notte Gastone si ricordò dei due prodi, venne a raccòglierli; li accompagnò co' suoi cavalieri al Duomo, ove fùrono deposti; fu visto piàngere sui cadàveri sanguinosi.
L'esèrcito vincitore, invadendo tutte le piazze, spingeva qua e là le turbe indarno combattenti; scannava alla rinfusa nelle strade e nelle chiese i sacerdoti, i vecchj, le donne cogli infanti in collo; gli uccisi d'ambo i sessi fùrono diecisette mila. Per sette giorni il crudel Gastone abbandonò le robe e i corpi d'un pòpolo fedele e infelice a una soldatesca ubriaca; saccheggiato fino i cenci dei poverelli al Monte di Pietà; saccheggiato il luogo degli appestati; le meretrici dell'esèrcito stanziate nei monasterj; per molti giorni file di carri onusti d'ogni maniera di spoglie uscìrono dalla città. Avogadro fu decapitato alla presenza di Gastone, che lo volle squartato, confitte le mìsere membra a quattro porte della città, e il teschio su la Torre del Pòpolo. - Poco di poi gli Spagnoli entràvano in Brescia; la quale ebbe tant'ànimo ancora che tentò di cacciarli, e riunirsi ai Vèneti.
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