A risolvere il problema dell'improviso trapasso dei primitivi selvaggi dall'errare ferino alla vita agricola, Vico ricorse alla imaginaria ipotesi del primo fulmine e dell'improviso culto di Giove Tonante. Ma forseché quelle tante tribù che rimasero tuttavia selvagge e che vivono nude e canibali ancora oggidì, non hanno udito mai lo scoppio del tuono? Vico aveva ben avvisato, primo fra tutti, che il mondo delle nazioni si doveva spiegare colle leggi dell'intelletto; ma sul bel principio sottoponeva poi le leggi dell'intelletto al caso delle meteore, e lasciava intentato all'analisi il problema iniziale.
3. A me parve sempre che l'inefficacia dei nostri studii si debba al metodo prediletto ai fondatori della Psicologia. Essi per conoscere le umane facultà presero a scrutarle nel senso intimo, nella coscienza, nell'io. Ma parve a me che per apprezzar l'artefice convenisse studiar le opere, che per conoscere le facultà, ossia le attitudini a fare convenisse studiare i fatti ch'esse compiono veramente; che pertanto convenisse perlustrare tutto il circuito delle scienze fino al punto più eccentrico delle loro scoperte, e vedere di quali facultà si potesse discernere in esse lo speciale intervento. Tracciata la circonferenza, resta determinato il centro; ma non viceversa. Nel centro psicologico tutto si unifica e si confonde in una vaga e indeterminata capacità, mentre sull'ampio giro della circonferenza scientifica si possono segnalare distintamente tutti i fatti dell'intelletto e per essi irrefragabilmente le sue facultà, essendo evidente che chi ha fatto poté fare.
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