Per converso, Kant e Fichte si circoscrissero alla riflessione e rigidamente isolandola anche dal senso intimo, la contemplarono sotto il concetto di ragione pura; ma poi l'uno colle forme a priori e colle categorie, e l'altro colle rivelazioni continue, ritornarono verso Cartesio.
Il pensiero sociale non venne contraposto in tutta la sua pienezza al pensiero individuale se non da Vico, contemporaneo della vecchiaja di Locke. Egli studiò l'uomo nelle nazioni; ciascuna di esse gli sembrò ripetere nei diversi luoghi e tempi un medesimo corso d'idee. A distanza d'un secolo, Hegel ripigliò l'ideologia dell'uomo popolo; sciogliendo il circolo di Vico, vi sostituì la moderna idea del progresso; e di più, s'inoltrò coll'analisi a distinguere le singole nazioni, tentando assegnare a ciascuna la speciale attuazione d'una di quelle idee, la cui serie costituisse il progresso perpetuo.
Per opera di questi due pensatori, si manifestò come l'umanità fosse fonte a sè medesima di quei più alti ordini d'idee che indarno i popoli e le scuole avevano dimandato alle muse, alle sibille, ai genii domestici, all'estasi socratica, alla intuizione, all'anamnesi, alla gnosi, alle idee innate, alle armonie prestabilite. Signori, tutte le più alte prove della scienza e della virtù si svolgono negli accordi e disaccordi degli uomini posti fra loro in intima relazione. L'umanità è come la pila elettrica, in cui la corrente non move dall'elemento positivo né dal negativo, ma da certi modi del loro contatto.
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