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      Ad un pensatore, che sudò primamente a raccogliere la scienza de' suoi padri, poscia a disvilupparsi da quella, basta appena la vita a poter poi trar dalla sua mente una favilla di suo pensiero; e con fedele amore e con oblio della fortuna alimentarla; e raccomandare a quella luce il suo nome e morire. La vita publica di Cartesio dura solamente tredici anni; Locke e Kant erano già quasi sessagenarj quando posero in luce il loro immortale pensiero. E se ognuno di essi fosse vissuto qualche anno ancora, avrebb'egli potuto porsi in guerra contro sè stesso? condannar come un sogno l'idea che aveva per tanti anni contemplata? spezzar la lapide del suo sepolcro? No: a quell'opera di nemico era necessario un altro intelletto, un'altra volontà, un'altra vita. È perciò che i grandi pensatori, i quali ruppero il circolo della tradizione e fecero fare all'idea un gran viaggio, si mostrano quasi sempre accinti con tutte le forze loro come ad un'impresa di guerra.
      Solamente dopo il corso di più generazioni scientifiche, i posteri s'avvedono come ognuno di quei pensatori avesse studiato da un nuovo aspetto un medesimo problema; che quella catena d'antitesi era una serie di analisi parziali; che le diverse scuole, senza volerlo e senza saperlo, si erano divise le parti dell'analisi commune tutte aspirando a conquistare d'un primo abbraccio tutto il circuito della sintesi universale.
      L'antitesi non è solamente un metodo di progresso scientifico; essa diviene un principio sociale nelle leggi, nei governi, nelle religioni.


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Psicologia delle menti associate
di Carlo Cattaneo
pagine 74

   





Cartesio Locke Kant