Una nazione, dal momento che la letteratura le dà la coscienza di sè stessa, si pone in antitesi con tutti i poteri che aspirano a dominarla. Questi allora si armano di qualche altra idea; tentano darle un'altra coscienza. Allora l'austriaco dice all'Italia ch'essa è un'idea geografica; che è una forma impressa ad una striscia di terra dai monti e dai mari: un lusus naturae. Allora il francese le dice ch'essa è una gente latina, la quale deve tenersi saggiamente abbracciata al grande imperio, che afferrando i due istmi, salverà il globo terraqueo dall'ambizione degli Angli e degli Slavi. Allora il papa le dice ch'è una prebenda del genere umano. I singoli interessi si traducono in altrettante dottrine; le quali sono discordi, fuorché in questo che si risponde a tutte quante con una sola verità. Posta adunque a fronte di tutte codeste antitesi, ecco la combattuta nazione, dover dopo i vani indugj, ricorrere come ad arme di guerra a quell'unica verità.
Voi vedete, signori, l'ampiezza dell'argomento: io non posso esaurirlo qui; ad altri potrebbe dettare un'opera; a me detta solamente un breve capitolo; io mi ristringo a indicare un principio.
L'antitesi sarà dunque uno dei più necessari argomenti di una Psicologia delle menti associate, la quale dovrebbe precedere all'Ideologia della società.
Della sensazione nelle menti associate.
1. Tutte le scôle che contemplano la sensazione nell'individuo solitario, fanno un atto d'analisi. Esse prescindono dal fatto integrale; ripetono nell'individuo, e pel complesso delle sue sensazioni, uno studio non meno astratto e non meno ipotetico di quello che venne tentato pei singoli sensi nella statua di Condillac.
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