Or bene, un'analisi evidente, distinta nelle sue parti, ordinata, intera, adempie le quattro regole del metodo di Cartesio. Il qual metodo adunque è null'altro che l'analisi. Pure i nuovi cartesiani si sforzano d'immedesimarlo piuttosto colla sintesi. E B. Saint-Hilaire si dispensò al tutto di parlar della sintesi, e rimandò i lettori al metodo. Ma sintesi o analisi che si voglia, l'osservanza delle quattro regole non poteva dare l'indiscutable certitude. Poiché quando Cartesio (nel 1637), pochi anni prima della morte di Galileo, publicò il Discorso del Metodo, era stato già per tutta la vita testimonio come nella fallace evidenza dell'immobilità della terra tutti provassero l'indiscutable certitude e la prodigieuse clarté. Ma quell'immobilità era un'illusione; e causa dell'universale illusione era appunto quell'evidenza! L'analisi chimica non tende solo a distinguere per le loro attive proprietà le sostanze che si manifestano spontanee; né tende solo a riconoscere nei corpi le sostanze cognite che vi si celano; ma perviene fino a scoprire l'ignota esistenza di quelle che la natura non pone mai a scoperto, come l'ossigene, il calcio, il cloro e altri principii largamente profusi in aria, in terra, in mare.
Non diremo tuttavia con Leroux che l'uomo "armato d'analisi, disunirà". La chimica compie con somma evidenza la dimostrazione di molte analisi eziandio per atti di composizione o di ricomposizione, scevri affatto d'ogni scomposizione. Un filo di magnesio, posto sulla bilancia in contatto colla viva fiamma, arde, indicando col rapido aumento del peso l'invisibile ossigene che assorbe dall'atmosfera.
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