Qui la ricomposizione dei due principii, è la dimostrazione inversa e la controprova di ciò che il genio analitico scoperse in via diretta; è un mezzo e non è un fine; non v'è nuova scoperta; non v'è nuova idea. In senso operativo si può chiamar sintesi; ma in senso logico è la distinzione; è l'ultimo complemento della distinzione.
Per lo più le sostanze chimiche non escono da una combinazione se non entrando in un'altra; i più complicati procedimenti si riducono ad una serie di siffatte trasposizioni e sostituzioni. - Le sostanze mutano proprietà, pur solamente variando proporzione; il mercurio dolce, mite medicina infantile, con l'apposizione d'altro equivalente di cloro si muta in sublimato corrosivo. - Innumerevoli combinazioni organiche di carbonio e d'aqua, variano proprietà solamente col disporsi in diversa ordinanza, - come l'essenza di rose e l'essenza di terebintina, costituite appunto entrambe di carbonio e d'aqua in proporzioni identiche, - eppure dotate di sì diverse apparenze e proprietà. - Certe sostanze latenti si manifestano anche solo coll'essere esposte a certe variazioni di temperatura, d'umidità, d'elettricità; il colore accusa i vapori dell'iodio; l'odore accusa i vapori dell'arsenico. - Ma in qualunque siffatto procedimento di scomposizione o composizione o ricomposizione o trasposizione o sostituzione o apposizione o disposizione o esposizione, rimane sempre intatto l'officio supremo dell'analisi, che è la distinzione!
Pensatori di mente imaginosa e fervida odiano le lentezze dell'analisi e i suoi rigori e i suoi freni; la dicono facoltà pedestre e materiale: ingenium in dorso.
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