Ma le origini di questa atroce idea, in una nazione ricca già di molte arti e addottrinata in collegi sacerdotali, erano le tradizioni, non interrotte mai, della vita selvaggia.
Il vincolo intimo e commune di tutte queste analisi primitive è la lingua. Il discorso è una continua analisi. È d'uopo analizzare il pensiero per tradurlo in parola; è d'uopo analizzare viceversa la parola per estrarre il pensiero. Costretto l'uomo sin dall'infanzia a percorrere l'assiduo andirivieni in quella trafila analitica che modula nella prescritta forma sociale ogni suo ed ogni altrui concetto, non può cancellar poi del tutto le vestigia di quella perenne disciplina, sicché non sopravivano indelebili, nei successivi incrementi delle lingue e nelle loro miscele e trasformazioni.
Per un esempio: - nella numerazione, la lingua dei succitati Aztechi del Messico, procede, non per decine, ma per quintine. È manifesto ch'ella deve aver preso le mosse dalla primitiva analisi d'una sola mano. E sopravivono pur troppo in questo secolo altre genti oceaniche e americane e africane, le quali non giunsero a compire i loro numerali, nemmeno per potersi contare tutte le dita d'una mano. Esse, fin dall'infanzia, si avvezzano a far senza dei numeri, come fecero i loro avi per migliaia d'anni. Perciò tutti i loro concetti, non solo di numero, ma di spazio, di tempo, di misure, di distanze, di altezze, di valori, di forze, sono indeterminati; sono irreparabilmente vaghi e vani. Tutta la loro potenza mentale e materiale ne rimane snervata.
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Aztechi Messico
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