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      - Avvenne che alcuno, cadendo in un fiume, si salvasse afferrandosi per mero istinto ad un tronco galleggiante; e che continuando e rinovando quell'atto, vi percepisse l'idea madre dell'arte nautica. In questi nuovi avvedimenti, comincia l'azione analitica dell'individuo oltre la tradizione e contro la tradizione. Questi furono i primi conati di libera analisi. Codesta potenza dell'individuo che vede nelle cose ciò che li altri non videro, quando si esalti a sommo grado e trovi un'idea madre, cioè il caposaldo d'una nuova serie d'idee, costituisce il genio; perché si considera come opera d'un'intelligenza superiore alla natura umana e quasi come d'uno spirito tutelare. Gli antichi considerarono veramente tutte codeste idee madri d'un'arte o d'una scienza come doni fatti all'umanità dalli dei o semidei.
      Ma in queste nuove analisi ebbe parte grande il caso. - Si narra che i Fenici, abbruciando una congerie d'erbe marine sulle arene silicee del lido, vedessero scorrere per la prima volta il vetro liquefatto. Si narra che gli Spagnuoli scopersero per simil modo un copioso letto di cloruro d'argento.
      Quando interviene l'azione individuale o quella del caso fortuito, facilmente si spiega come le nazioni abbiano potuto raggiungere un'idea forse più astrusa, senza averne potuto percepire un'altra forse più ovvia. Così vediamo li eroi dell'Iliade combattere sui carri e non ancora sul dorso dei cavalli. Così appare già diffuso nel Perù l'uso del guano, in un tempo quando colà l'agricultura si esercitava con istrumenti di legno.


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Psicologia delle menti associate
di Carlo Cattaneo
pagine 74

   





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