Così nell'Australia, nessuno per migliaia d'anni concepì la più rozza forma di casa o di nave; eppure vi fu chi divisò d'ostruire con pietre e legni le aque nei passi più angusti per imprigionarvi il pesce.
Qui mi sia permesso di notare come molti credono oramai dimostrato che nella cronologia delle nazioni primitive si seguano in ordine fisso le successive età del legno, della pietra, del rame, del ferro. La tradizione classica faceva precedere l'età dell'oro; e ciò forse poteva rappresentare la credenza ad una legge piuttosto di decadimento che non di progresso. È certo però che in America, al tempo della conquista, unicamente diffuso e antico era l'uso dell'oro, mentre colà il rame e il ferro erano affatto ignoti. E fu l'oro che a memoria nostra attrasse il torrente dell'emigrazione in California e in Australia, dove li aborigeni non avevano scoperto alcun altro metallo. La scienza deve tener conto di queste varietà e non essere troppo sollecita di chiudete il ruolo dei fatti, affinché le ulteriori analisi rimangano più libere e le scoperte compiute e annunciate con unanimi testimonianze non sembrino contradette dalle scoperte successive.
Fin qui mi sono rinchiuso nell'ipotesi delle tradizioni universalmente isolate. Ma già dai primordii, le scoperte possono propagarsi da tribù a tribù, almeno a brevi distanze.
Fu osservato che intorno alle palafitte lacustri sulle quali posero dimora i selvaggi della prisca Europa, si raccolgono in alcuni luoghi certe pietre taglienti delle quali essi formavano coltelli e lance, quando era ignoto l'uso dei metalli.
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