Nossignori, arriva Francesco Crispi, e in mano sua ritorna buono, per salvare la patria e mistificare la Camera, il documento falso, già come tale ripudiato dalle autorità!
E vorrebbe essere creduto nelle smentite su Herz!
Ma c’è l’altro documento falso; è il proclama insurrezionale dei vespri - firmatissimo - parto della vendetta di un cancelliere di pretura contro il marito della donna che lo respinse.
Qui almeno, sento dirmi, era il Crispi in buona fede! Volete vederla la buona fede?
Atti Ufficiali della Camera, seduta 28 febbraio 1894:
Crispi, presidente del Consiglio: “A dare un concetto dei proclami che si spargevano nei comuni, ne leggerò uno solo che vale per tutti”.
E qui legge il proclama:
“Operai figli del Vespro! ancora dormite? morte al re, agli impiegati, fuoco al municipio e al casino dei civili [ecc. ecc. ecc.]”.
Prampolini: “È firmato?”
Crispi, presidente del Consiglio: “E firmatissimo. (Ilarità). Tutto risulterà dal processo”.
Ebbene era falso che quell’appello fosse stato sparso nei comuni, era falso che fosse stato pubblicato e letto da anima viva, tranne il suo autore; era falso che mentre Crispi lo leggeva, fosse, nonché firmatissimo, neppure semplicemente firmato!
La firma era una menzogna del signor Crispi, lì per lì, per far colpo sulla Camera, e che nella sua stessa invenzione lo provava consapevole della falsità dell’atto che leggeva!
E vorrebbe essere creduto nelle smentite su Herz!
Ora io riapro il Codice Penale e nel titolo delitti contro la fede pubblica trovo all’art.
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