E siccome questi rientrano nella categoria dei reati pei quali non pare che esista immunità parlamentare (lo provò Rocco De Zerbi la cui opera nella Commissione parlamentare, per valida che fosse, non ebbe tuttavia l’influenza solenne e perversa del discorso 20 dicembre che permise alla Banca, da Crispi salvata in quel dì, di far perdere allo Stato degli altri milioni), così, o il signor Crispi ne dà spiegazione alla Camera o dovrà altri occuparsene pei diritti della pubblica accusa.
SECONDA PARTE
Ed è alla luce di questi precedenti dell’uomo in materia di attendibilità, di delicatezza, di onestà, di scrupolo, - soprattutto alla luce ditali criterj, sulla fede che meritano le smentite sue - che esamineremo quest’altro affar pulito della... decorazione a Cornelio Herz.
E poiché a me piace in tutto la esattezza e la precisione - e l’una e l’altra mi fanno tanto comodo quanto all’on. Crispi fanno paura - sarà bene che io richiami, innanzi tutto, in che termini l’accusa è stata formulata. Il noto filandro della Capitale, ai sette di gennaio dell’anno scorso, cioè poco prima di entrare al servizio di casa Crispi, l’aveva riassunta semplicemente così:
Nel 1890 si ebbe un Crispi famoso per la invenzione dell’oro straniero. Il quale però non impedì al cavalier Crispi di beccarsi le 50.000 lire di Reinach per far dare una decorazione al famigerato Cornelio Herz.
(Capitale del 7-8 gennaio 1894)
E qui il filandro era inesatto, come i domestici che origliano agli usci. Io che amo invece la esattezza, la accusa del Secolo la ho precisata così:
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