La Commissione d’inchiesta, avvertitane, delegò un de’ suoi membri, il deputato Depuy-Dutemps, ad assistere all’esame.
E questo ebbe luogo nel pomeriggio di venerdì diciassette marzo, alla presenza di tutte le dette persone. Prima di essere consegnate in piego aperto al signor Imbert tutte queste carte erano state copiate. Alla lettura delle medesime, fatta nello studio Imbert, apparvero le prove di un ricatto mostruoso, da cui venne la rovina e pare anche il suicidio di Reinach.
Il suicida aveva consegnato nel piego la indicazione e i documenti di tutte le somme che il ricattatore e già suo socio d’affari, Cornelio Herz, colla continua minaccia di deferirlo ai tribunali, aveva costretto il Reinach a pagargli nelle sue mani o a pagare a terzi per conto suo.
Il primo documento del piego ne formava il riassunto; e consisteva in un foglio recante la copia, o a dir meglio, il duplicato tutto di pugno del suicida, di una nota od elenco, diretto da lui, Reinach, ad Herz, e precisante l’ammontare delle somme versategli in seguito ai diversi ricatti.
In questo documento autografo che vedremo più sotto, e che fu, nel suo testo comunicato e pubblicato dal Journal des Débats, dal Temps, dal Rappel e da altri giornali, apparì il nome di Crispi per 50.000 lire, e annesse nel piego erano le lettere scambiate fra Crispi e Reinach, che a questa cifra si riferivano.
Il Journal des Débats pubblicava tosto nel suo numero successivo del 18 marzo, facendone una scelta, il testo preciso di molti dei documenti del piego, telegrammi e lettere Herz-Reinach, beninteso di quelli soli che riguardavano il Panama e che avevano interesse per il pubblico francese.
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