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      Evidentemente era più spiccio cogliere di sorpresa la Corona!
      E per fare tutto questo, per conferire ad un affarista straniero di quella risma una altissima onorificenza italiana, rifiutata a senatori, a generali italiani, per far senza persino del Consiglio dell’Ordine, per sorprendere la buona fede del re, si sceglie di straforo l’ultima udienza di congedo, approfittando, diciamo la parola “abusando” dell’ufficio provvisoriamente tenuto pel mantenimento dell’ordine e pel disbrigo degli affari ordinari!
      Altro che gli scrupoli della lettera 25 luglio ’90! Meno male che di questo, quando in ombra lo accennai, persino l’Opinione si scandalizzò!
      Ma andiamo avanti che il bello, ossia il brutto, viene poi.
     
      Le bugie, dice il proverbio, hanno le gambe corte. E siccome si dava la combinazione che il Ressmann (povero Ressmann, l’hai pagata cara!) quei giorni si trovasse in Roma, la bugia naturalmente fu subito scoperta.
      Poiché il Ressmann, per desiderio della Corona interrogato, udito appena del decreto firmato, da uomo onesto, non nascose il suo stupore, sia per la cattiva fama di cui l’Herz risultavagli circondato, sia per la assoluta sua incredulità riguardo alla storiella spacciata dal Crispi alla Corona, che si trattasse di un desiderio di Freycinet.
      Appunto in questa circostanza il Ressmann rammentò che, non per niente, l’anno prima, sapendo i rapporti di Herz col suo principale Menabrea, si era schivato dal rispondere ad una domanda di informazioni. Ad ogni modo - ad abbondanza di scrupoli - promise che a Parigi, ove subito tornava, avrebbe appurato il fatto di Freycinet.


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Lettera agli onesti di tutti i partiti
di Felice Cavallotti
1895 pagine 82

   





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