E il risultato di questa chiamata improvvisa nei giorni che il Crispi era, per colpa del Reinach, assediato e messo dal Rattazzi alle strette, è la improvvisa commovente risoluzione del Crispi di ritornare avvocato di quel Reinach al quale doveva tanti guai, e che, a suo dire, non gli aveva neanche pagato ancora gli onorarj di quattro anni (!) indietro.
Ah! quella chiamata frettolosa del Reinach a Roma e quella cara lettera di comodo, proprio del 17 febbraio (nei giorni delle visite Rattazzi!) tirata fuori dalla Riforma! “Caro Jacques, poiché lo volete, tenetemi per vostro avvocato!”.
E quella improvvisa liquidazione di arretrati, proprio in quei giorni, che intermezzo comico e faceto! Farei torto ai lettori, che hanno già capito, se mi perdessi ad illustrarlo.
Ripigliamo il filo del racconto, che è meglio.
Dopo l’ultima inutile visita, capita al comm. Rattazzi uno dei soliti bigliettini nervosi del Crispi che gli dice di ripassare da lui.
- Meno male, avrà pensato il Rattazzi, finalmente si è persuaso!
Va e trova il Crispi, rasserenato, che gli dice: “C’è del nuovo!”.
Il nuovo era questo: l’on. Crispi tirò fuori dal cassetto un bel vaglia di 60.000 lire, col quale, disse lui, visto che i titoli dell’Herz non persuadevano, si poteva aggiustar tutto (!) mediante elargizione di beneficenza dell’Herz al Magistero dell’Ordine!
Tableau! E siccome la scena il Rattazzi l’ha dovuta per forza, per dover suo, raccontare subito allora al ministro Di Rudinì come vedremo - possiamo provarci a raccontarla quasi fotograficamente, anche noi.
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