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      E messo mano a medicarla, in ispazio di pochi giorni volendo mangiare un poco di quel fradicio di quelli ossicini, il padre mi chiamò, che io andassi anch'io a vedere un poco quel male, che a questa figliuola si aveva a fare. Per la qual cosa preso il ditto maestro Iacopo certi ferri grossi, e veduto che con quelli lui faceva poca opera e grandissimo male alla ditta figliuola, dissi al maestro che si fermassi e che mi aspettassi uno ottavo d'ora. Corso in bottega feci un ferrolino d'acciaio finissimo e torto; e radeva. Giunto al maestro, cominciò con tanta gentilezza a lavorare, che lei non sentiva punto di dolore, e in breve di spazio ebbe finito. A questo, oltra l'altre cose, questo uomo da bene mi pose tanto amore, piú che non aveva a dua figliuoli mastii, e cosí attese a guarire la bella figlioletta. Avendo grandissima amicizia con un certo misser Giovanni Gaddi, il quale era cherico di camera; questo misser Giovanni si dilettava grandemente delle virtú, con tutto che in lui nessuna non ne fussi. Istava seco un certo misser Giovanni, greco, grandissimo litterato; un misser Lodovico da Fano simile a quello, litterato; messer Antonio Allegretti; allora misser Annibal Caro giovane. Di fuora eramo misser Bastiano veniziano, eccellentissimo pittore, e io; e quasi ogni giorno una volta ci rivedevamo col ditto misser Giovanni: dove che per questa amicizia quell'uomo da bene di Raffaello orefice disse al ditto misser Giovanni: - Misser Giovanni mio, voi mi cognoscete, e perché io vorrei dare quella mia figlioletta a Benvenuto, non trovando miglior mezzo che Vostra Signoria, vi prego che me ne aiutate, e voi medesimo delle mie facultà gli facciate quella dota che allei piace -. Questo uomo cervellino non lasciò a pena finir di dire quel povero uomo da bene, che sanza un proposito al mondo gli disse: - Non parlate piú, Raffaello, di questo perché voi ne siete piú discosto che il gennaio dalle more -. Il povero uomo, molto isbattuto, presto cercò di maritarla; e meco istavano la madre d'essa e tutti ingrognati, e io non sapevo la causa: e parendomi che mi pagassin di cattiva moneta di piú cortesie, che io avevo usato loro, cercai di aprire una bottega vicino a loro.


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La Vita di Benvenuto Cellini
di Benvenuto Cellini
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