Pagina (146/536)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E perché quelli signori camerieri mi sollecitavano che io mi spedissi di quel che io volevo fare, dissi a loro che ero spedito: preso la cappa, e innanzi che io uscissi della mia bottega, mi volsi a una immagine di Cristo con gran riverenza e con la berretta in mano, e dissi: - O benigno e immortale, giusto e santo Signor nostro, tutte le cose che tu fai sono secondo la tua giustizia, quale è sanza pari: tu sai che appunto io arrivo all'età de' trenta anni della vita mia, né mai insino a qui mi fu promesso carcere per cosa alcuna: da poi che ora tu ti contenti che io vadia al carcere, con tutto il cuor mio te ne ringrazio -. Di poi vòltomi ai dua camerieri, dissi cosí con un certo mio viso alquanto rabbuffato: - Non meritava un par mio birri di manco valore che voi Signori; sí che mettetemi in mezzo, e come prigioniero mi menate dove voi volete -. Quelli dua gentilissimi uomini, cacciatisi a ridere, mi messono in mezzo, e sempre piacevolmente ragionando mi condussono dal Governatore di Roma, il quale era chiamato il Magalotto. Giunto allui, insieme con esso si era il Procurator fiscale, li quali mi attendevano, quelli signor camerieri ridendo pure dissono al Governatore: - Noi vi consegnamo questo prigione, e tenetene buona cura. Ci siamo rallegrati assai, che noi abbiamo tolto l'uffizio alli vostri secutori, perché Benvenuto ci ha detto, che essendo questa la prima cattura sua, non meritava birri di manco valore che noi ci siamo -. Subito partitisi giunsono al Papa; e dettogli precisamente ogni cosa, in prima fece segno di voler entrare in furia, appresso si sforzò di ridere, per essere alla presenza alcuni Signori e Cardinali amici mia, li quali grandemente mi favorivano.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La Vita di Benvenuto Cellini
di Benvenuto Cellini
pagine 536

   





Cristo Governatore Roma Magalotto Procurator Governatore Benvenuto Papa Cardinali Giunto