Però i buoni e virtuosi padri, similmente i padroni tali, sopra i loro figliuoli e servitori non debbono cosí precipitatamente lasciar loro cadere il braccio addosso; avvenga che lo increscerne lor da poi non serva a nulla. Da poi che Idio ha impedito questo maligno corso di stelle, e salvatomi a Vostra Santità, un'altra volta priego quella, che non sia cosí facile a l'adirarsi meco -. Il Papa, fermato di guardare le medaglie, con grande attenzione mi stava a udire; e perché alla presenzia era molti Signori di grandissima importanza, il Papa, arrossito alquanto, fece segno di vergognarsi, e non sapendo altro modo a uscir di quel viluppo, disse che non si ricordava di aver mai dato una tal commessione. Allora avvedutomi di questo, entrai in altri ragionamenti, tanto che io divertissi quella vergogna che lui aveva dimostrato. Ancora Sua Santità entrato in e' ragionamenti delle medaglie, mi dimandava che modo io avevo tenuto a stamparle cosí mirabilmente, essendo cosí grande; il che lui non aveva mai veduto degli antichi, medaglie di tanta grandezza. Sopra quello si ragionò un pezzo, e lui, che aveva paura che io non gli facessi un'altra orazioncina peggio di quella, mi disse che le medaglie erano bellissime e che gli erano molto grate, e che arebbe voluto fare un altro rovescio a sua fantasia, se tal medaglie si poteva istampare con dua rovesci. Io dissi che sí. Allora Sua Santità mi commesse che io facessi la storia di Moisè quando e' percuote la pietra, ch'e' n'esce l'acqua, con un motto sopra, il qual dicessi "Ut bibat populus". E poi aggiunse: - Va, Benvenuto, che tu non l'arai finita sí tosto che io arò pensato a casi tua -. Partito che io fui, il Papa si vantò alla presenza di tutti di darmi tanto, che io arei potuto riccamente vivere, senza mai piú affaticarmi con altri.
| |
Idio Vostra Santità Papa Papa Sua Santità Sua Santità Moisè Benvenuto Papa
|