Pagina (211/536)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Essendo assai insieme ragunati, e tutti mi guardavano per miracolo; non tanto l'avere inteso che io ero morto, ma piú pareva loro miracolo, che come morto parevo loro. Allora io dissi, presente tutti, come gli era stato detto da qualche scellerato ribaldo al mio signor Duca, che io mi ero vantato di voler essere il primo a salire in su le mura di Sua Eccellenzia, e che appresso io avevo detto male di quella; per la qual cosa a me non bastava la vistadi vivere né di morire, se prima io non mi purgavo da questa infamia, e conoscere chi fussi quel temerario ribaldo che avessi fatto quel falso rapporto. A queste parole s'era ragunato una gran quantità di que' gentiluomini; e mostrando avere di me grandissima compassione, e chi diceva una cosa e chi un'altra; io dissi che mai piú mi volevo partir di quivi, insin che io non sapevo chi era quello che mi aveva accusato. A queste parole s'accostò fra tutti que' gentiluomini maestro Agostino, sarto del Duca, e disse: - Se tu non vuoi sapere altro che cotesto, ora ora lo saprai -. A punto passava Giorgio sopraditto, dipintore: allora maestro Agustino disse: - Ecco chi t'ha accusato: ora tu sai tu se gli è vero o no -. Io arditamente, cosí come io non mi potevo muovere, dimandai Giorgio se tal cosa era vera. Il ditto Giorgio disse che no, che non era vero, e che non aveva mai detto tal cosa. Maestro Austino disse: - O impiccato, non sai tu che io lo so certissimo? - Subito Giorgio si partí, e disse che no, che lui non era stato. Stette poco e passò 'l Duca; al quali io subito mi feci sostenere innanzi a Sua Eccellenzia, e lui si fermò. Allora io dissi che io ero venuto quivi a quel modo,solo per iustificarmi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La Vita di Benvenuto Cellini
di Benvenuto Cellini
pagine 536

   





Duca Sua Eccellenzia Agostino Duca Giorgio Agustino Giorgio Giorgio Austino Giorgio Duca Sua Eccellenzia Maestro