Per la qual cosa molti mia conoscenti mi venivan dicendo: - Tu dicesti bene, che sopra Firenze saria accaduto qualche gran cosa -. In questo veniva a saltacchione in sun una certa mulettaccia quel messer Francesco Soderini: ridendo per la via forte alla 'npazzata, diceva: - Quest'è il rovescio della medaglia di quello iscellerato tiranno, che t'aveva promesso il tuo Lorenzino de' Medici - e di piú aggiugneva: - Tu ci volevi immortalare e' duchi: noi non vogliàn piú duchi - e quivi mi faceva le baie come se io fussi stato un capo di quelle sette che fanno e' duchi. In questo e' sopraggiunse un certo Baccio Bettini, il quale aveva un capaccio come un corbello, e ancora lui mi dava la baia di questi duchi, dicendomi: - Noi gli abbiamo isducati, e non arem piú duchi; e tu ce gli volevi fare inmortali - con di molte di queste parole fastidiose. Le quali venutemi troppo a noia, io dissi loro: - O isciocconi, io sono un povero orefice, il quale servo chi mi paga, e voi mi fate le baie come se io fussi un capo di parte: ma io non voglio per questo rimproverare a voi le insaziabilità, pazzie e dappocaggine de' vostri passati; ma io dico bene a coteste tante risa isciocche che voi fate, che innanzi che e' passi dua o tre giorni il piú lungo, voi arete un altro duca, forse molto peggiore di questo passato -. L'altro giorno appresso venne a bottega mia quello de' Bettini, e mi disse: - E' non accadrebbe lo ispendere dinari in corrieri, perché tu sai le cose inanzi che le si faccino: che spirito è quello che te le dice?
| |
Firenze Francesco Soderini Lorenzino Medici Baccio Bettini Bettini
|