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      Questo fu una sera a quattro ore di notte: el Papa aveva dato commessione a messer Latino Iuvinale che mi facessi dar danari la mattina seguente. Parve al detto messer Latino, che aveva una gran vena di pazzo, di volere dar nuova invenzione al Papa, la qual venissi dallui stietto; che egli disturbò tutto quello che si era ordinato; e la mattina, quando io pensai andare per li dinari, disse con quella sua bestiale prosunzione: - A noi tocca a essere gl'inventori, e a voi gli operatori. Innanzi che io partissi la sera dal Papa, noi pensammo una cosa molto migliore -. Alle qual prime parole, non lo lasciando andar piú innanzi, gli dissi: - Né voi né il Papa non può mai pensare cosa migliore, che quelle dove e' s'interviene Cristo; sí che dite ora quante pappolate cortigianesche voi sapete -. Sanza dir altro si partí da me in còllora, e cercò di dare la ditta opera a un altro orefice; ma il Papa non volse, e subito mandò per me e mi disse, che io avevo detto bene, ma che si volevan servire di uno Uffiziuolo di Madonna, il quale era miniato maravigliosamente, e ch'era costo al cardinal de' Medici a farlo miniare piú di dumila scudi: e questo sarebbe a proposito per fare un presente alla Imperatrice, e che allo Imperadore farebbon poi quello che avevo ordinato io, che veramente era presente degno di lui; ma questo si faceva per aver poco tempo, perché lo Imperadore s'aspettava in Roma in fra un mese e mezzo. Al ditto libro voleva fare una coperta d'oro massiccio, riccamente lavorata, e con molte gioie addorna.


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La Vita di Benvenuto Cellini
di Benvenuto Cellini
pagine 536

   





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