Pagina (280/536)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Alle qual parole io risposi, ch'e' non diceva la verità, e che io era uno uomo in ogni conto da piú di lui; ma che se lui mi stuzzicava, io gli darei ben calci piú forte che uno asino. Costui riferí al Cardinale e li dipinse uno inferno. Ivi a dua giorni io tirai drieto al palazzo in una buca altissima a un colombo salvatico, che covava in quella buca; e a quel medesimo colombo io avevo visto tirare piú volte da uno orefice che si domandava Giovan Francesco della Tacca, milanese, e mai l'aveva colto. Questo giorno che io tirai, il colombo mostrava appunto il capo, stando in sospetto per l'altre volte che gli era stato tirato; e perché questo Giovan Francesco e io eravamo rivali alle caccie dello stioppo, essendo certi gentiluomini e mia amici in su la mia bottega, mi mostrorno dicendo: - Ecco lassú il colombo di Giovan Francesco della Tacca, a il quale gli ha tante volte tirato: or vedi, quel povero animale sta in sospetto; a pena che e' mostri il capo -. Alzando gli occhi, io dissi: - Quel poco del capo solo basterebbe a me a ammazzarlo, se m'aspettassi solo che io mi ponessi a viso il mio stioppo -. Quelli gentiluomini dissono, che e' non gli darebbe quello che fu inventore dello stioppo. Al quale io dissi: - Vadine un boccale di grego di quel buono di Palombo oste, e che se m'aspetta che io mi metta a viso il mio mirabile Broccardo (che cosí chiamavo il mio stioppo) io lo investirò in quel poco del capolino che mi mostra -. Subito postomi a viso, a braccia, senza appoggiare o altro, feci quanto promesso avevo, non pensando né al Cardinale né a persona altri; anzi mi tenevo il Cardinale per molto mio patrone.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La Vita di Benvenuto Cellini
di Benvenuto Cellini
pagine 536

   





Cardinale Giovan Francesco Tacca Giovan Francesco Giovan Francesco Tacca Palombo Broccardo Cardinale Cardinale